“Lampada per i miei passi è la Tua Parola” Esercizi Spirituali A.L.Bo. a Mascalucia

“Lampada per i miei passi è la tua parola luce sul mio cammino”(sal .119)

Questo versetto del salmo 119 è stato il tema scelto dal Consiglio Nazionale dell’A.L.Bo (Associazione Laici Bonilliani) per il corso di esercizi spirituali svoltosi dal 22 al 25 Aprile, impegno necessario per la crescita spirituale di ogni associato,  cosi come ci indica il nostro beato Bonilli.

Lo stesso scriveva: ”… Necessità e importanza degli Esercizi. La prima considerazione per chi intraprende gli esercizi è l’esser convinto della loro necessità ed importanza, posto bene questo fondamento ne verrà il frutto grande… .Gesù Cristo, l’eterno Sacerdote, interrompeva le sue apostoliche fatiche, per ritirarsi nella solitudine e nell’orazione. Con quanta maggiore necessità debbo far bene questi Esercizi… E per farli santamente che si richiede? Esser convinto della loro necessità. Presentare a Dio un cuor docile, ossia come dice S. lgnazio, un cuor grande, che sia disposto a far tutto quello che da me richiederà. Qualunque sacrificio! Qualunque condizione! Qualunque croce!  Silenzio e raccoglimento.  Preghiera attenta, fervorosa e costante. (cfr. Diario spirituale 3 Settembre1862). 

Al fine di agevolare la partecipazione di tutti gli associati, gli esercizi spirituali si sono tenuti in due località diverse in  considerazione delle regioni di provenienza.

Gli associati provenienti dalla Sicilia si sono ritrovati presso la Casa Esercizi Spirituali dell’istituto P.P. Passionisti a Mascalucia,  un luogo immerso nel verde, dove abbiamo goduto della manifestazione della bellezza della creazione ammirando la maestosità dell’ Etna e la Costa dei ciclopi, meraviglie che il Creatore ha donato alla nostra Sicilia.

In questa cornice abbiamo iniziato  il  nostro percorso  sotto la guida con  Sr. Provvidenza Orobello che ci ha accompagnato come Gesù ha fatto con i discepoli di Emmaus.        

Fin da subito si è creato un clima di silenzio e di riflessione, Sr. Provvidenza  ci ha fatto vivere questa esperienza nello stile nazareno della semplicità, dell’umiltà, della familiarità e dell’ accoglienza con Gesù, Maria, Giuseppe e il Beato P. Bonilli.                                                                                

Le giornate sono state scandite da tempi ben strutturati in modo da avere molto spazio per la riflessione personale, e  ascoltare la voce di Dio che ci ha chiamati nella solitudine, nel  silenzio per fare discernimento e accogliere la sua volontà .                                                                                                 

Nel tardo pomeriggio, durante la preghiera comunitaria mettevamo tutte le nostre meditazioni nelle mani di  Dio.

Attraverso il prologo di Giovanni (1,1-5. 9-14. 16-18), la  Parola di Dio fatta carne, la nostra guida ci ha introdotto nell’itinerario di questi esercizi, conducendoci, attraverso una pista di domande, a scavare nel nostro intimo e prendere consapevolezza che, attraverso la Parola, Dio crea, quindi ci fa esistere, perchè nulla di ciò che esiste è stato fatto senza la Parola

Per  poter seguire la Parola è necessario attuare questi verbi: ascoltare, obbedire, meditare, custodire, celebrare, annunciare e testimoniare.

Questi verbi sono stati concretizzati nella vita di San Giuseppe, Maria e anche del Beato Bonilli.

San Giuseppe, uomo “giusto”che ascolta, medita, approfondisce la parola e obbedisce, facendo quello che Dio ha detto attraverso l’Angelo. ( cfr. Mt.1,18-25).

Maria, come Giuseppe, ascolta e obbedisce alla volontà di Dio e durante la sua esistenza medita e custodisce gli episodi della vita di Gesù sebbene non li comprendesse.

Il Beato Bonilli, che conosceva i bisogni, le difficoltà dei giovani e della sua gente, meditava come potere migliorare le loro condizioni e, dopo un lungo discernimento, ed ecco che dall’ascolto del Vangelo, durante la celebrazione eucaristica, scaturisce la sua decisione di iniziare la sua opera: ha obbedito e celebrato la Parola.

Ciascuno di noi, ascoltando la Parola della celebrazione eucaristica domenicale, dovrebbe farla risuonare nel proprio cuore e non trattenerla, ma annunciarla e testimoniarla con la propria vita. Questo perché è Dio che ci invita ad ascoltarlo perché  l’ ascolto genera la gioia e l’amore.

Le nostre meditazioni e preghiere fatte di giorno, nel  raccoglimento sono state molto fruttuose.  

Però, l’ esperienza alla quale siamo stati invitati di pregare nel cuore della notte con i salmi 77 e 119 ci ha realmente  accresciuti spiritualmente.

Ognuno si porta un bagaglio spirituale personale, racchiuso in questo messaggio: “Noi non abbiamo ascoltato e visto il Signore Gesù, Verbo fatto carne. Ma sappiamo che la sua carne è tornata Parola per farsi carne in noi che l’ascoltiamo e contempliamo. Perché l’uomo diventa la parola che ascolta e si trasfigura in colui davanti al quale sta. ( cfr. Silvano Fausti Lettera a Sila).

Francesca  Valdesi


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *